Semplice anello adatto alle mezze stagioni per la buona esposizione al sole dei versanti. Di indubbio fascino la stretta gola delle Gorge della Reina, la cui visita, da effettuare con un pizzico di prudenza, è invece consigliabile in autunno, quando la neve che ivi si accumula si è completamente sciolta e le temperature lungo il percorso non sono torride. Degna di nota anche la piacevolissima discesa nel bosco di conifere dal Colletto della Lausa.
I consigli di Mr. Facile:
La leggenda
Il toponimo Gorge della Reina fa riferimento alla Regina Giovanna d’Angiò, salita al trono del Regno di Napoli nel 1343 alla morte dello zio Roberto, a soli 16 anni. Nel corso della sua vita non eccessivamente fortunata ebbe occasione sporadicamente di rifugiarsi in cerca di riposo e tranquillità nelle terre del cuneese. Questo bastò a farla entrare in miti e leggende con l’appellativo, decisamente più popolare, di “Rèino Jano“.
La leggenda dice che la Regina Giovanna abbia rifiutato di prendere in sposo il figlio del Re di Francia che , adirato per il rifiuto, le dichiarò guerra schierando il proprio esercito. La Regina si rifugiò allora a Roaschia. Il figlio del Re di Francia fece schierare le sue truppe sulla cima del monte per guadagnare una posizione dominante prima di sferrare l’attacco. La leggenda narra che queste però furono fatte sprofondare dall’ira divina nell’abisso delle gorge, apertosi sotto di esse.
[Piemonte Parchi n.176, pp.46-47]
[La Guida del Parco Alpi Marittime, p.157] [I sentieri della Storia, pp.282-283]